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Antonio Rossi (de caquitt)

Sono arrivato in Australia il 29 di settembre 1955, dopo un viaggio della durata di un mese con la nave:Sydney, della compagnia : Flotta Lauro. In quei tempi la rotta della nave era : Perth, Melbourne, Sydney, Brisbane. Perciò dovetti sbarcare a Melbourne, la città più vicina a Adelaide, dove si trova Antonio. D'Ettorre, un nostro amico di famiglia, il quale mi aveva fatto l 'atto di richiamo. Poi da Melbourne presi il treno per andare a Adelaide. La mia prima impressione dell'Australia fu ottima La gente mi sembrava molto cortese, molto ordinata. Quando si prendeva l'autobus tutti si mettevano in fila, ciascuno aspettando il proprio turno, similmente in qualsiasi altro posto,dei servizi pubblici nessuno cercava di saltare la fila.
Per mezzo di un amico di Antonio D'Ettorre trovai un lavoro alla General Motors Holden e cominciai a lavorare il terzo giorno dopo il mio arrivo. Abitava nell stessa casa, con noi, un italiano ,operaio specializzato, nel disegno delle macchine.. Costui era proveniente da Milano e essendo uno specializzato aveva la macchina della compagnia e mi offriva il passaggio tutte le mattine per andare a lavorare. Il mio lavoro era un lavoro abbastanza duro. Con la lima dovevo rifinire il metallo, intorno all'incavo dove veniva poi inserito il vetro. Circa il 25% dei lavoratori eravamo italiani, e più del 50% erano emigranti: italiani, greci, estoni, russi, polacchi etc. non c'erano altri all'infuori della razza bianca, perché a quei tempi l' Australia non ammetteva altre razze, all'infuori di quella europea.

La casa di Rigoni

Il proprietario della casa in cui abitavo era un Italiano di nome: Giovanni Rigoni, Il quale era emigrato in Australia nel 1925 e aveva sposato una donna Inglese:"Michelle abitavano nella stessa casa altri due di Pizzoferrato: Albino e Valente e AntonioD'Alessandro di Montenero Albino era l'ultimo arrivato. Era un giovanotto di diciotto anni. Al suo arrivo, non céra più posto nella casa, all'infuori di una piccola stanzetta senza finestra e siccome lui voleva ad ogni costo stare con noi , perché c'erano i suoi paesani, si prese quella stanzetta. Come tutti i giovani Albino aveva una gran voglia di uscire e quando non lavorava, si metteva il suo vestito migliore e un bel paio di occhiali da sole, poi non sapeva dove andare, prima di tutto perché non parlava l'Inglese, a parte il fatto che era anche un po' troppo timido, allora si sdraiava sul letto col vestito e gli occhiali da sole, aspettando che qualcuno si offrisse di accompagnarlo. Nessuno aveva quasi mai voglia di uscire, ma un giorno in cui il suo paesano lo andò a chiamare per uscire , trovandolo in quella maniera , seduto sul letto, ci facemmo tante di quelle risate,perché il suo paesano gli disse:"Albino, ma qui ci vuole la candela per entrare e tu ti sei messo gli occhiali da sole!"
Ci trovavamo bene insieme, ogni tanto uscivamo per andare a giocare a carte, oppure si andava a mangiare fuori tutti insieme.

Imparare l'Inglese

Quando arrivai, la prima cosa che Michelle mi domando fu:"Antonio, vuoi rimanere in Australia, oppure vuoi ritornare in Italia?" Le dissi:"non so, tutto dipende da come andranno le cose".
Allora lei mi disse:"se vuoi rimanere in Australia, devi imparare l'Inglese. Ci sono molti emigranti dall'Italia del sud che dopo venti anni in Australia,ancora non sanno una parola d'Inglese." Il sig. Rigoni parlava sempre in Inglese con noi. Dopo otto giorni dal mio arrivo incominciai a frequentare le classi d'Inglese, due sere alla settimana . Le lezioni duravano due ore: dalle 6 alle 8pm. e noi eravamo gia stanchi dopo aver lavorato tutto il giorno.
La nostra maestra era australiana, nata da genitori italiani. Aveva circa 60 anni e aveva imparato l'Italiano in Italia e conseguito un diploma di insegnante sia in Italiano che in inglese. Lei fu per noi di grande aiuto perché ci teneva molto che noi imparassimo. bene l'Inglese. Avevo frequentato le classi d'Inglese per circa tre mesi, quando una sera tornando dal lavoro, la signora Rigoni mi chiamo dicendo:"Antonio, vieni, perché e arrivato un Italiano e non posso capire cosa vuole". Quando andai a vedere quell'úomo mi disse che lui era un amico del Sig. Rigoni, con il quale aveva lavorato insieme per nove anni nel porto di Adelaide. Si trovava di passaggio e lo voleva salutare. Allora la signora Rigoni mi disse:"Domandagli da quando tempo si trova in Australia." E quando lei senti che costui era in Australia da venti anni, gli disse: "Non ti vergogni? Antonio è qui da tre mesi e deve fare l'interprete a te che sei qui da vent'anni!" Questo esempio aumentò la mia determinazione di imparare ad ogni costo ed in seguito incominciai anche un corso d'Inglese per corrispondenza, contemporaneamente alle classi serali.

Sydney

Molto spesso soffrivo di mal di testa, che pensavo fosse causa del clima troppo caldo per me che venivo da un paese freddo. Una sera in cui andai alle lezioni d'Inglese e la maestra mi domando:"How are you?" Io le risposi che avevo spesso mal di testa e lei mi suggerì di andare a Sydney, dicendo:"Sydney e' una bella città e ha un clima mite, simile al clima mediterraneo. Io ci sono vissuta a Sydney per cinque anni e mi sono trovata molto bene con il clima. Non decidere di ritornare in Italia , prima di essere stato a Sydney." E fu cosi che decisi di venire a Sydney.
Valente aveva un suo cugino:"Giacinto "residente a Sydney , e per questo decidemmo insieme di prendere il treno e venire a Sydney. Quando arrivai a Sydney, andai a chiedere lavoro alla General Motors Holden, avendo avuto una raccomandazione dalla fabbrica di Adelaide. Fui assunto lo stesso giorno, mi misero a lavorare nella linea di montaggio: quello era un lavoro migliore di quello che facevo in Adelaide, perché era molto leggero, pero richiedeva una grande sveltezza, in quanto ogni minuto e mezzo passava una macchina sulla catena di montaggio e io dovevo avvitare 7 viti nel vano portaoggetti. All'inizio sembrava quasi impossibile, ma dopo una settimana riuscivo a farlo con la meta del tempo. Rimasi a lavorare in quella fattoria per tre anni. Nel frattempo conobbi un certo Nicola di Colledimacine, il quale lavorava nella stazione centrale ferroviaria di Sydney. Dopo poco tempo presentai un'applicazione di lavoro alla stazione centrale. Mi diedero il lavoro subito. Ho lavorato alla stazione centrale per 35 anni , fino a quando mi sono ritirato, all'età di 65 anni.

(testimonianza di Antonio Rossi)