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Dall'emigrazione ai giorni nostri

E ricomparve il flagello dell'emigrazione.
La miseria di quegli anni spinse nuovamente i Monteneresi ad emigrare. Le loro mete questa volta furono soprattutto i paesi europei come la Svizzera, la Germania, la Francia e le miniere di carbone del Belgio, ma interi nuclei familiari raggiunsero anche il Canada, l'Australia e, nuovamente, gli U.S.A. e l'Argentina.
In vent'anni la popolazione di Montenerodomo diminuì del 42% passando dai 2202 abitanti del 1951 ai 1276 del 1971.
Nonostante il vistoso calo demografico, in quegli anni il paese progredì enormemente compiendo un decisivo salto di qualità: furono pavimentate tutte le strade dell'abitato (1951/56); fu migliorata la pubblica illuminazione, costruito il nuovo edificio scolastico, che dal 1963 ospitò le scuole elementari e medie, e tutte le abitazioni furono dotate di acqua e di fognature (1956/60); si costruì la nuova scuola materna (1960/64) ed il campo sportivo (1964/70); infine, negli anni 1970/75, furono realizzate le nuove reti idrica e fognante e rinnovate la pubblica illuminazione e la pavimentazione del centro abitato, mentre le rimesse dell'emigrazione, con il miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie, permisero anche l'ammodernamento delle abitazioni che, meglio rifinite e più confortevoli, assunsero l'aspetto attuale.
E come tutto ha termine, così anche l'emigrazione, continuata in tono minore negli anni '70, ma indirizzata non più verso l'estero, bensì verso le grandi città del nord-Italia, si è arrestata agli inizi degli anni '80 con l'insediamento della grande industria nella Val di Sangro.
I moti studenteschi del '68 trovarono eco anche nel nostro paese dando nuova linfa all'associazionismo giovanile. Si diede vita prima al "Club Juvanum", punto di riferimento della gioventù montenerese e fulcro organizzativo delle manifestazioni ricreative e culturali negli anni '70, e quindi all'Associazione Pro-Loco, che idealmente ne prese il testimone e che, negli anni successivi, diede nuovo impulso alla riscoperta delle tradizioni. Nel 1984 nacque l'A.S. Montenerodomo, l'associazione sportiva che, per quindici anni, ha permesso ai colori giallo-rossi della locale squadra calcistica la partecipazione ai campionati dilettantistici provinciali.Il 7 maggio dello stesso anno, alle ore 19,57, una scossa di terremoto del VII-VIII grado della scala Mercalli, con epicentro nella Val di Comino, ai confini con il Lazio, allarmò la popolazione che si riversò, attonita, nelle strade facendo rientro nelle proprie case solo l'indomani, dopo aver trascorso la notte all'addiaccio ed aver verificato l'integrità delle loro abitazioni. Il terremoto si ripeté con intensità quasi identica quattro giorni dopo (alle ore 12,45 dell'11 maggio), ma anche questo secondo sisma, il cui epicentro fu localizzato nel Parco Nazionale d'Abruzzo, non provocò alcun danno.
Nella seconda metà degli anni '80 si colloca, infine, la fugace eterea apparizione di "Radio Juvanum", tentativo non riuscito di dar vita a una piccola emittente radiofonica.
Il progresso del paese è continuato, inarrestabile: vengono costruiti l'ambulatorio medico con annessa farmacia, la biblioteca comunale, i nuovi impianti sportivi e le reti idriche nelle contrade (1975/85), migliorata la viabilità tra queste e il centro abitato (1985/90) ammodernata la pubblica illuminazione del centro abitato e realizzata quella dei casolari, che sono stati provvisti di idoneo sistema fognante. Si è, inoltre, provveduto a realizzare l'area polivalente della "Mandrella" ed a metanizzare il territorio comunale (1995/2003).
Nell'ultimo decennio, la realizzazione del Parco Archeologico di Juvanum e l'istituzione del Parco Nazionale della Maiella, di cui il Comune fa parte, hanno posto le basi per la valorizzazione turistica del nostro territorio, che potrà compiutamente concretizzarsi con l'apertura del Museo Archeologico, ubicato nella struttura museale di Juvanum (già sede del Museo del Territorio e della Storia e Trasformazione del Paesaggio), e del Centro Visite del P.N.M. costruito in Contrada Selvoni, l'allestimento di percorsi escursionistici e il potenziamento delle strutture recettive.
Il 31 ottobre ed il 5 novembre 2002 la terra ha tremato nuovamente, senza, però, alcuna conseguenza per le nostre abitazioni.
Il 19 ottobre 2003, dopo oltre dieci anni dall'inizio dei lavori, è stato, infine, inaugurato l'Oratorio parrocchiale "Santa Maria Goretti".

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